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URBANISTICA
La revisione del PRG Piccinato
Cronologia
a cura del CCR

1981 – 6 aprile, viene approvata dal Consiglio comunale la delibera quadro per l'avvio della revisione generale del PRG redatto da Luigi Piccinato, adottato nel 1964 e approvato dal ministro Lauricella nel novembre 1971. Si decide che il PRG deve essere steso all'interno dell'Ufficio del Piano con la consulenza di quettro architetti. Si rammenta che, nel luglio 1980, era stato adottato dal Consiglio comunale una variante in salvaguardia, giusto in previsione del nuovo Piano: il cosidetto Piano dei Servizi che vincolava tutte le principali aree libere a contorno dell'edificato (Cascinazza, Rinascente oltre all'area Cambiaghi in centro);

1982 – Viene dato avvio ai lavori di revisione che arrivano a produrre, dopo tre anni di studi e ricerche, oltre 2000 pagine di relazioni, 200 tavole grafiche ed una sintesi pubblicata come quaderno n. 3 di Urbanistica;

1985 – viene presentata in Giunta una bozza del nuovo PRG contenente tutte le principali scelte nonché una proposta di normativa. Il Piano viene protocollato nel maggio di quell'anno, ma non vi è neppure il tempo di iniziare la discussione in Giunta, che la compagine amministrativa cade. La Giunta viene sostituita con l'arrivo di nuovi assessori;

1988 – Cambia l'assessore alla guida del settore PRG e vengono nominato altri due consulenti (che affiancano i primi quattro): viene prodotto un documento preliminare, che non trova particolari consensi. Da allora e per alcuni anni la questione PRG cade in disgrazia anche perché la priorità viene data agli interventi (quelli della Legge Verga, i Piani di zona di edilizia popolare):

1989/1992 – Si succedono nuovi assessori e la questione del nuovo Piano per Monza ormai pare esaurirsi: si pensa che basterà ridimensionare gli alti indici edificatori del Piano Piccinato e rivedere le norme tecniche. Vengono liquidati i sei consulenti e preso un altro consulente che segue le diverse vicende dell'Ufficio;

1993 - Con l'arrivo della nuova ammnistrazione comunale seguita alle note vicende giudiziarie riprende vigore la questione del PRG. Viene riavviata la revisione generale dal Consiglio comunale e nell'aprile dello stesso anno viene incaricato lo studio Benevolo, non più come consulente ma con l'incarico di redigere il Piano completo. Nel luglio dello stesso anno viene adottata una variante per impedire che durante l'iter di eleborazione del Piano vengano edificate le residue aree libere a contorno di Monza: è il cosiddetto Parco di cintura urbana. Verso la fine dell'anno viene presentata una bozza che contiene le linee fondamentali di analisi nonché le proposte per il nuovo PRG, sia pur di larga massima;

1995 – Giugno: viene presentato ufficialmente in Consiglio comunale il nuovo PRG, dopo aver fatto il giro delle Circoscrizioni e delle commissioni per i pareri. Ma, nello stesso giorno in cui il Piano viene presentato, l'assessore (tecnico) che l'aveva promosso rassegna le proprie dimissioni per dissapori con la Giunta;

1996 - Si arriva così al gennaio del 1996 con l'arrivo di un nuovo assessore al PRG facente parte della compagine del partito di maggioranza. Si apre un tavolo di concertazione politica sulle scelte di Piano e si comincia la discussione di oltre 100 emendamenti di cui 78 saranno votati e approvati;

1997 - Il 7 marzo, all'una di notte, viene adottato il nuovo Piano votato dalla maggioranza, con l'astensione delle opposizioni e nessun voto contrario. Il piano è corredato da 120 tavole grafiche e alcune di migliaia di pagine di relazioni nonché dalle nuove Norme tecniche. Il nuovo PRG, rettificato a fine settembre per correggere alcuni errori, viene pubblicato dal 1° ottobre al 12 dicembre e raccoglie 500 osservazioni circa. Scade l'amministrazione e in dicembre si insedia il nuovo sindaco eletto col sistema dei ballottaggi;

1998 – Nel primo semestre di quell'anno la nuova amministrazione porta all'approvazione della Giunta alcune modifiche al nuovo Piano, che la Giunta precedente non aveva fatto in tempo a far votare dal Consiglio (variante OOPP, variante edifici storico testimoniali , oltre le rettifiche con i pareri). Viene messa in atto anche una consultazione con gli uffici che porta all'elaborazione di una modifica alle NTA e alle zone residenziali C2 oltre ad alcune correzioni;

1999 – Si avvia anche una quarta variante che tocca le principali aree inedificate a contorno della città: è la cosiddetta variante di perequazione che concede di edificare parte delle aree messe a verde con la previsione di 1.350.000 mc nel Parco di cintura, in cambio della cessione delle aree non edificate. Questa variante riguarda le aree del Rondò dei Pini, quelle della Cascinazza, quelle delle Cave e quelle a Nord del nuovo stadio Brianteo;

2000 – Nel gennaio di quell'anno, dopo aver acquisito i pareri di rito, la Giunta approva le quattro varianti al Piano adottato e le trasmette per l'adozione al Consiglio, ma trova sul proprio percorso l'accordo di programma su "Cittadella giudiziaria e Centro servizi polifunzionale" previsto al rondò dei Pini. Così, solo nel settembre, può iniziare la discussione sulle modifiche al Piano.

Il resto è cronaca dei giorni nostri.

A CURA DEL CCR
(Centro Culturale Ricerca)


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3 aprile 2001